Incontro del Centro Studi per il Dialogo interreligioso e le Culture al “Cortese”

Il dono della pace. Incontro interreligioso del Centro Studi per il Dialogo interreligioso e le Culture al Liceo “Nino Cortese” di Maddaloni

 

MADDALONI – Il giorno 27 novembre, alle ore 11, si è tenuto il terzo incontro interreligioso promosso dal Centro studi francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture di Maddaloni.

Esso rientra in una serie di undici, previsti per l’anno sociale 2017/2018, che intendono celebrare il 27 di ogni mese lo “Spirito di Assisi” con spunti di riflessione e momenti di preghiera per la pace “nel territorio in cui operiamo e viviamo”. Perché “l’incontro, se non addirittura lo scontro delle religioni, è senza dubbio una delle sfide più importanti della nostra epoca, ancora più grande dell’ateismo” (Guida attività del Centro Studi – pag. 40).

Il luogo prescelto è stato, per l’occasione, una scuola, il Liceo Scientifico Nino Cortese di Maddaloni, che ha ospitato l’evento nella sua aula magna pullulante di giovani discenti e di insegnanti.
Tema dell’incontro è stato: Il dono della pace.

Vi hanno partecipato: il dott. Paolo Ferrara, in rappresentanza dell’Ebraismo, lo studente universitario Abdul bara Fataho, in rappresentanza dell’Islam, Padre Edoardo Scognamiglio, in rappresentanza del Cristianesimo, il Rev. Li Xuan Zong, Prefetto Generale della Chiesa Taoista d’Italia, e l’Architetto Silvio Cossa, in rappresentanza della comunità Baha’i. Ha coordinato i lavori la teologa Lucia Antinucci.

Aprendo i lavori, in qualità di rappresentante della scuola ospitante, il prof. Clemente Sparaco, ha affermato che “oggi si assiste ad un fenomeno imprevedibile solo qualche anno fa: il ritorno del sacro”. Tuttavia, le religioni, che tornano ad essere protagoniste della geopolitica mondiale, sono spesso foriere di divisioni, contrapposizioni e violenze. A maggior ragione, il dialogo interreligioso si dimostra fondamentale per costruire un futuro di pace e di rispetto tra i popoli.

Tutte le preghiere ebraiche finiscono con un’invocazione di pace: “Che la pace sia su di te!” – ha sostenuto il dott. Paolo Ferrara. Ma non è possibile una pace senza giustizia e verità. “La pace vera è la pace della condivisione, dell’essere veramente d’accordo, dell’aver raggiunto un compromesso nella giustizia”. “Il mondo comincia da due” – ha concluso Ferrara, citando il Talmud -, il che esclude che ci possa essere pace nella sopraffazione, nell’esclusione o nella misconoscenza dell’altro.

Abdul Bara Fataho ha affermato che “l’Islam è pace”. Amore e pace sono 2 dei 99 nomi che il Corano attribuisce a Dio. Anche il saluto islamico “Salam” richiama l’armonia con Dio, come l’ebraico “Shalom”. Sollecitato dagli studenti, ha, quindi, negato che chi uccide in nome dell’Islam possa essere veramente islamico. Essi manifestano con la violenza solo la loro cattiveria. L’Islam conosce esclusivamente la sottomissione a Dio.

Intervenendo, Padre Edoardo Scognamiglio ha affermato che, proprio perché intorno a noi c’è tanta violenza in nome di Dio, occorre “creare una mentalità di pace” ed “uno spazio di dialogo”. La via del dialogo, della fraternità e dell’amicizia è la terza via fra il considerare l’altro come il nemico e il non considerarlo affatto. “Dio è padre di tutti” e la pace che egli ci dona ci immette alla pace con l’altro e alla pacificazione con la Terra tutta.

Il Rev. Li Xuan Zong ha negato il dialogo teologico fra le religione, perché ogni religione ha una pretesa di verità che esclude le altre, ma “è possibile il dialogo fra i credenti, che esprimono lo stesso bisogno religioso” – ha affermato. Prioritaria è la pace con se stessi, il raggiungere il perfetto equilibrio. “La pace non va cercata nell’altro, ma dentro”, contemperando la compassione, la frugalità e “il non pensare di essere il primo sotto il cielo”.

L’architetto Cossa della comunità Baha’i ha affermato che uno è Dio e unico il suo progetto di pace e salvezza, che si sviluppa nella storia delle diverse religioni, come per tappe successive. Oggi la sfida è la pace, ma la pace non si costruisce con leggi coercitive o punitive. Sarebbe ancora “una pace di paura”. Solo “l’unità di tutte le religioni porrà le basi di una pace duratura”.

E’ stata una bella esperienza di fraternità interreligiosa in dialogo con gli studenti, che, ben istruiti dai docenti del dipartimento di religione del Liceo, hanno animato con domande sempre pertinenti un confronto aperto e costruttivo.

da Belvedere News                                                                                                                          Prof. Clemente Sparaco