In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si terrà il 25 novembre p.v., venerdì 23 novembre al Liceo Scientifico Statale di Maddaloni “Nino Cortese” si è tenuto un convegno che aveva come tematica di fondo la violenza sulle donne. Nel convegno si è cercato di analizzare la problematica da differenti punti di vista: partendo naturalmente da quello legale si è poi arrivato all’identificazione delle ragioni psicologiche che producono questo genere di fenomeno.
CONVEGNO “La Violenza sulle donne: Le ragioni di una follia”
Il 23 novembre 2018, nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “N. Cortese” di Maddaloni, si è tenuto un convegno che ha avuto come tema la violenza sulle donne. A partecipare, oltre agli alunni e alle forze dell’ordine con il dirigente del Commissariato di Maddaloni dott. A. Mannarelli, vi erano i promotori dell’iniziativa “Lions Club Maddaloni Calatia” con il presidente dott. Desiderio e l’avv. F. Roberti.
Il dott. Mannarelli ha chiesto, a noi studenti, la nostra partecipazione perché con una buona educazione si è capaci di risolvere quello che, a macchia d’olio, si sta espandendo anche nella società come un atteggiamento quasi “abituale” nei confronti delle donne che giorno dopo giorno, divengono vittime di soprusi e sottovalutate brutalmente. Dopo una introduzione da parte della prof.ssa M. De Lucia del liceo ospitante e la presentazione di un video “Scarpette rosse” e delle poesie degli alunni che hanno partecipato al Concorso sul tema “Paroledelgenere” promosso dal Consiglio regionale della Campania, la dott.ssa Mariangela Condello, sostituto procuratore presso il tribunale di S. Maria C. Vetere, ha fornito una panoramica giuridica sugli atti di violenza sulle donne:
- Violenza fisica: la violenza manifestata nel più raccapricciante dei modi e che rappresenta un punto di non ritorno in un rapporto di coppia;
- Violenza morale-psicologica: vi è un isolamento da parte dell’uomo per la donna a cui, magari, è proibito vedere amici e parenti e mentre nella maggior parte dei casi la donna non è neanche pienamente consapevole di questa forma di violenza, essa si presenta come una delle più dannose per la salute mentale della donna la quale, convincendosi di trovarsi davanti ad un atto di gelosia dovuta ad un folle amore, non riconosce che l’uomo la sta letteralmente privando delle sue fonti di confronto, specialmente quando la donna non è ancora economicamente o professionalmente formata e che dipende quindi dall’uomo;
- Violenza sessuale: potremmo distinguerla dalla violenza fisica perché è una forma diversa di abuso; mentre la violenza fisica è magari rappresentata dalla percossa, dallo schiaffo e così via, la violenza sessuale è una vera e propria invasione dello spazio personale al fine di distruggere l’integrità anche morale della donna. Basti pensare che il solo atto di avere rapporti sessuali prima della maggiore età è contro la legge, se poi vi è anche l’aggravante che il rapporto non è consenziente (questo che la donna sia maggiorenne o no), allora diventa tra le peggiori delle colpe;
- Violenza economica: la donna che, per un motivo o l’altro, non può sostenere una vita da sola, tende ad evitare di denunciare un qualunque tipo di maltrattamento del compagno in quanto teme che poi quest’ultimo smetta di mantenerla;
- Violenza dei social network: è la tipologia di abuso più frequente nell’età adolescenziale e consiste nella pubblicazione e/o condivisione di materiali audiovisivi a sfondo sessuale o umiliante in qualunque modo che alla fine lascia alla vittima null’altro che continui ricatti e un’immensa vergogna, oltre ad essere una vera e propria pratica illegale in quanto è violazione della privacy;
- Violenza provinciale: specialmente nei piccoli centri abitati, è la paura (se non la vergogna) dei figli in una famiglia dove si presentano continui abusi di far sapere ai conoscenti che i propri genitori abbiano un rapporto così conflittuale da dover portare al divorzio, se non all’allontanamento.
E’ intervenuta, poi, la dott.ssa Pasqualina Campagnuolo, sociologa presso la Fondazione Ferraro, che, con alcune slides, ci ha fatto capire come (non) è cambiata l’opinione della donna dai tempi di Aristotele fino al 2005 quando il direttore dell’università di Harward ha ribadito la sua pessima considerazione della donna, anche se, secondo le definizioni date dall’ONU, ogni qual tipo di violenza (tra cui quelle precedentemente elencate) sono un attentato all’umanità. Infine, c’è stata l’esposizione, nel completo anonimato, di un avvenimento che ha visto come protagonista una donna che, avendo subito degli abusi ed essendo quindi diventata nemica di se stessa, ha cominciato a riversare la rabbia e la violenza esercitata su di lei sui propri figli, i quali seppur non venissero maltrattati propriamente, erano dalla donna visti un po’ come il ricordo amaro del compagno violento. Questa storia ci ha principalmente aperto gli occhi sull’effetto che un abuso può avere dal punto di vista psicologico, perché in conclusione la donna era ferma sui suoi principi anche se non erano (oggettivamente parlando) sani.
L’avv. Bernardino Lombardi è intervenuto per spiegarci come l’intervento nelle scuole possa essere d’aiuto per una causa del genere, ci sono stati dati dei consigli per gestire le relazioni in modo pacifico, per l’uso consapevole dei social network e dei media ed il cercare di adottare una forma mentis che vada oltre quella limitata alla piccola città.
SAVIANO GIADA II A
VINCIGUERRA FABIANA III C
{phocagallery view=category|categoryid=55|limitstart=0|limitcount=0}
0