Sabato otto febbraio quattro “temerari” studenti del nostro Liceo Scientifico, Angela Magliocca (5Dsa), Roberto Scarpa (3Dsa), Anna Sgambati (5Bsa), Marco Renella (3Dsa), accompagnati dal prof. della Ventura, si sono cimentati in una maratona di 24 ore per progettare una soluzione informatica ad un problema posto e fino all’ultimo momento sconosciuto.
L’esperienza ha messo alla prova la loro capacità di individuare una soluzione totalmente originale, sotto stress, lottando contro la stanchezza sia fisica che psicologica che si accumula; i ragazzi hanno dato il meglio di loro stessi, dimostrando grande passione e creatività nell’arrivare al progetto finale.
L’app, da loro ideata, serve ad avvertire, attraverso il proprio smartphone, i pazienti con dispositivi medici sensibili ai campi elettromagnetici della presenza di tali campi negli spazi pubblici.
Terminate le 24 ore di lavoro, hanno dovuto presentare al loro giudice di gara, il prof. Domenico Laforenza, oggi informatico associato emerito del Consiglio Nazionale delle Ricerche, già direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa, responsabile del Laboratorio di Calcolo a elevate prestazioni all’interno dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Faedo” del CNR, nonché Presidente di ERCIM AISBL, consorzio europeo di ricerca in informatica e matematica a cui aderiscono i maggiori centri di ricerca pubblica europei in ICT.
Purtroppo, i “maratoneti” non sono riusciti a raggiungere l’ambito primo premio di 10.000 euro in palio, ma l’esperienza è stata comunque positiva e costruttiva così come è emerso dai loro commenti al termine dell’esperienza:
“Le emozioni provate durante questa esperienza sono state fantastiche, prima di tutto perché ho preso coscienza delle mie capacità fisiche e psicologiche superando quelle che erano le mie aspettative. Il lavoro che ci è stato assegnato non era per niente facile ma grazie al lavoro di gruppo e alle conoscenze che ognuno di noi aveva siamo riusciti a fare un bellissimo lavoro e ringrazio il professore per aver creduto nelle mie abilità e avermi scelta a partecipare. Non essere stati scelti come vincitori non la vedo come una sconfitta ma come una mancata vittoria; dalle sconfitte si esce sempre con qualcosa in meno invece noi abbiamo guadagnato tanto e sicuramente ne farò tesoro per il futuro.” (Angela Magliocca)
“É stata di certo un’esperienza diversa da cui, nonostante la mancata vittoria, possiamo solo trarne vantaggi ed esperienza per il futuro. Durante le 24 ore abbiamo messo a dura prova corpo e mente e soprattutto si è creato un buon legame nel gruppo. Ci abbiamo creduto fino in fondo poiché l’idea era innovativa e mirata ad aiutare le persone, è stato un vero peccato la mancata chiamata da parte dei giudici però siamo riusciti a capire cosa non ha convinto e per il futuro di sicuro lavoreremo al fine di migliorarci. Voglio infine ringraziare preside e professore, la prima per l’occasione data e quindi anche per la fiducia e il secondo per disponibilità, ospitalità e supporto morale.” (Roberto Scarpa)
“Ringrazio la preside ed il professore per avermi dato la possibilità di partecipare alla gara. È stata davvero una bellissima esperienza nella quale io ed i miei compagni di squadra abbiamo dato il massimo, ci siamo divertiti, abbiamo fatto amicizia, abbiamo utilizzato le nostre conoscenze, ma soprattutto abbiamo imparato cose nuove. Per quanto mi riguarda, nonostante non abbiano scelto il nostro progetto, io considero la mia squadra quella vincitrice poiché, dando il meglio di noi, abbiamo creato un’applicazione innovativa ed in questo periodo, a causa del continuo progresso della tecnologia, è difficile reperire idee che non esistano. Spero di avere in futuro l’occasione di partecipare ad esperienze simili poiché aiutano a crescere ed a migliorare.” (Anna Sgambati)
“Ringrazio innanzitutto il professore per avermi dato la possibilità di partecipare. è stata un’esperienza che va aldilà di una semplice gara, è stata sì formativa, ma ha avuto un impatto importante anche a livello emotivo, psicologico e fisico. In questa gara ci hanno proposto di ideare un’applicazione per il settore biomedico; la difficoltà stava sicuramente nell’ideare qualcosa di completamente originale, dato il continuo progresso tecnologico in questo settore. In 24 ore abbiamo sfruttato tutto ciò che avevamo per arrivare a una possibile soluzione del tema proposto e, a mio parere, possiamo definirci vincitori perché siamo riusciti a creare qualcosa di originale e, soprattutto, nostro. È bello vedere come sia possibile attraverso le nostre capacità e tanto lavoro di gruppo riuscire a trattare di argomenti di cui poco prima della gara sapevamo relativamente poco e, soprattutto, vedere come un’esperienza del genere possa creare bei legami tra di noi. Ci siamo divertiti e abbiamo sicuramente imparato molto, è sicuramente un’esperienza che aiuta a migliorare ognuno di noi e che potrà servirci per il futuro.” (Marco Renella)
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