La figura di Caccioppoli: l’uomo, il pensiero, i luoghi, la casa natia

Sabato 23 novembre 2019, nell’Aula Magna del Liceo “Cortese”, si è tenuta la conferenza “La figura di Caccioppoli, l’uomo, il pensiero, i luoghi, la casa natia”. A parlare di questa illustre personalità del mondo scientifico e accademico napoletano sono stati gli studenti dell’omonimo liceo scientifico di Napoli, accompagnati dalla prof.ssa di Letteratura Italiana e Latina G. De Rubertis, che hanno illustrato la vita e alcuni simpatici aneddoti del celebre matematico, nonché professore universitario napoletano. La presentazione degli studenti è stata preceduta dall’intervento dell’archeologa e consigliera della III municipalità di Napoli G. De Lorenzo che ha parlato del progetto di restauro della Villa Caccioppoli, fino ad oggi abbandonata e in forte stato di degrado, che ha riottenuto la dignità grazie all’apposizione della targa commemorativa affissa in seguito alle varie richieste fatte al Comune di Napoli. Un’interessante mattinata all’insegna della riscoperta di questa figura di rilievo che ha combattuto per i propri diritti in epoca fascista.

Pasquale De Lucia

 

Biografia di Renato Caccioppoli

Nato a Napoli il 20 gennaio del 1904 da Sofia Bakunin, figlia dell’anarchico rivoluzionario russo Michele Bakunin. Seguendo i desideri del padre Giuseppe, noto chirurgo napoletano, si iscrisse inizialmente ad Ingegneria, per poi passare a Matematica. Nel 1925 si laureò all’Università di Napoli, sotto la guida di Ernesto Pascal, ma riconoscendo quale suo maestro soprattutto Mario Picone. Nello stesso anno divenne assistente di Picone, nel 1928 ottenne la libera docenza e nel 1931 fu a Padova, dove aveva vinto il concorso per la cattedra di Analisi Algebrica. E’ appena ventottenne quando nel 1932 l’Accademia dei Lincei gli conferì il premio nazionale generale della classe di scienze fisiche. Nel 1934 tornò a Napoli per insegnare Teoria dei Gruppi, Analisi Superiore, e dal 1943, Analisi Matematica, fino alla sua morte.
Al di là dei successi che lo hanno reso celebre nella letteratura matematica, la sua vita fu sempre piuttosto problematica. La sua personalità eccentrica e anticonformisita, profondamente antifascista, lo spinse a sperimentare la vita dei barboni e dei poveri e fu arrestato per accattonaggio. Nel 1938 improvvisò un discorso contro Hitler e Mussolini in visita a Napoli, insieme alla sua compagna Sara Mancuso fece suonare “La Marsigliese” dall’orchestrina di un ristorante all’aperto. Fu arrestato ancora e si salvò grazie all’intervento della zia Maria Bakunin (a sua volta nipote del famoso anarchico russo Mikhail Bakunin). Maria, docente di chimica nello stesso ateneo di Renato, intervenne convincendo le autorità che il professor Caccioppoli era malato di mente. Nel periodo che trascorse nell’ospedale psichiatrico non interruppe i suoi studi di matematica e potè dedicarsi anche ad un’altra passione: il pianoforte. Nel 1943 fu tra gli organizzatori di uno sciopero, poi fallito, degli autoferrotramvieri di Napoli.

Dopo la seconda guerra mondiale Renato Caccioppoli riprese la sua sttività scientifica. Fu membro corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, per divenirne mebro nazionale nel 1958. Fu inoltre socio nazionale della Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli e della Accademia Pontaniana, socio corrispondente dell’Accademia Patavina di Lettere ed Arti. Sono questi gli anni dell’adesione al Partito Comunista, senza mai prenderne la tessera, per una naturale indipendenza e forse per uno scetticismo di fondo. In effetti Caccioppoli non condivideva la politica del PCI su alcune questioni internazionali (rimase profondamente turbato dall’invasione dell’Ungheria nel 1956) e la dottrina scientifica ufficiale sovietica. Non di meno si impegnò a fondo in politica, spesso tenendo comizi e intervenendo con autorvolezza a convegni e manifestazioni indetti dal Partito. Fu tra i principali animatori dei “Partigiani per la Pace” un’organizzazione unitaria di democratici, socialisti, comunisti, ma anche cattolici, che si batteva per il disarmo e contro lo schiacciamento dell’Europa occidentale nella logica del Patto Atlantico. Caccioppoli partecipò anche all’organizzazione del napoletano “Circolo del Cinema” uno dei primi cineforum del dopoguerra italiano.

Gli ultimi anni della sua vita furono i più tristi: Caccioppoli probabilmente vide molte delle sue aspirazioni politiche disilluse, sentì forse venir meno la sua vena matematica, soffrì l’abbandono della moglie, Sara Mancuso, cui era profondamente legato. Prese a bere sempre più e si isolò progressivamente. Si uccise nella sua casa di Palazzo Cellammare l’8 maggio 1959.